Regia: Matteo Garrone
Interpreti: Rossella Or, Monica Nappo, Salvatore Sansone
Produzione: Italia, 2000
Arrivato nelle sale alla fine del 2000, Estate romana è un classico esempio della sottovalutazione mediatica a cui il nostro Paese è soggetto da ormai parecchio tempo. La tv italiana, complice di aver sopito qualsiasi impulso culturale, non avrebbe la forza di ospitare una pellicola come quella di Garrone se non relegandola ai contenitori un po’ defilati come Fuori Orario. Sarà che i tempi non sono ancora maturi o sarà che i geni rimangono sempre incompresi, ma sta di fatto che Gomorra, grazie a Cannes, ha ottenuto una visibilità tale che sugli schermi italiani sarebbe stata impensabile. Ecco dunque che anche i giornali nostrani si accorgono finalmente di questo Autore italiano che ha lavorato con discrezione e autonomia per portare al cinema ciò che ha voluto. Un privilegio che di questi tempi non è poco. Estate romana rappresenta una tappa essenziale per approfondire la poetica garroniana e la singolarità della sua opera.
In un’estate torrida, nel pieno dei lavori per il Giubileo, Roma osserva distratta l’esistenza di tre personaggi, un uomo e due donne, che per qualche giorno condividono lo stesso tetto. Rossella, Salvatore e Monica sono alla ricerca di se stessi perché di se stessi sanno poco o nulla, sono sognatori annichiliti dall’incomunicabilità tipicamente urbana.
Tra i protagonisti va segnalata Rossella Or che per ha creato un personaggio intenso e bizzarro. Cammina come alienata, si muove senza controllo e riesce trasmettere quel senso di disorientamento come se la mdp l’avesse scovata per caso tra le vie della città. Tornata a casa (nella sua casa) anche qui rimane un’estranea persino per quelli che l’hanno conosciuta e amata. La danza liberatoria che compie sulla spiaggia è forse l’unico momento di contatto col mondo e, come quando si trova sul palcoscenico di un teatro, la donna si sente finalmente libera dalla paura. Rossella, a differenza degli altri personaggi, non riesce neppure ad abbozzare vagamente i suoi progetti futuri: esiste solo nello spazio del film, ecco tutto.
La mdp – che il regista romano dirige sempre in prima persona – si muove con i personaggi, ma mai in funzione di essi. Stravolgendo il punto di vista Garrone consente allo spettatore di cogliere particolari sempre nuovi ad ogni visione della pellicola. Lo studio del colore e l’attenzione per la fotografia (affidata al giovane Gian Enrico Bianchi) conferiscono alla pellicola un respiro avanguardistico. Queste accortezze tradiscono i trascorsi da pittore e fotografo di questo regista quarantenne che sta sorprendendo l’Italia con il suo ultimo film premiato a Cannes. Le musiche, curate dalla Banda Osiris, rendono ancor più trasognata l’atmosfera. Non senza qualche eco “morettiana” Estate romana è un quadro in movimento che attraverso la dinamicità, a volte nervosa, delle inquadrature esprime tutta la staticità dell’esistenza umana. È un dramma collettivo sulla classe basso-borghese romana, ma anche una commedia sull’inettitudine dell’esistenza, che ingombra lo spazio, come il mappamondo che i protagonisti non sanno a chi lasciare.
Tutto il cinema di Matteo Garrone è una sfida da raccogliere. E se Gomorra rappresenta la sfida civile, Estate romana è senz’altro quella esistenziale.
chiarOscura
Di solito non commento una recensione se non ho visto un film (e quelli che hai recensito li sto cercando tutti), ma questa volta faccio un’eccezione. Perchè, più delle altre, mi è venuto proprio l’interesse verso questo film di Garrone. Sarà che sono uno dei pochi che ancora non ha visto Gomorra. A presto, Paul ^_^.
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nemmeno io ho visto il film e non ho intenzione di vederlo al cinema.Me-lo riservo per l’autunno o anche per l’inverno, quando il tempo rallenta e si spezza. Metto in saccoccia anche questo.Grazie, ferni.
è un po’ difficile recuperare questa pellicola perchè non credo proprio sia uscita in dvd. bisogna mandare una missiva a garrone per farci avere il materiale direttamente dalla sua videoteca…^^
[…] il personaggio cogliendo espressioni anche in primissimo piano. Tutti elementi che conducono a “Estate romana”, una delle prime pellicole del regista di “Gomorra” e che abbiamo precedentemente recensito. […]
giusto per informazione:
http://www.fandango.it/default.asp?idlingua=1&idContenuto=1973